venerdì 29 ottobre 2010

Carpe Diem

Fermatevi un attimo e pensate alle vostre giornate lavorative, lunghe, monotone, la fotocopia l'una dell'altra, scandite incessantemente da orari e impegni. Il lavoro, i pasti, lo sport, la cura della casa. E' normale, è da tutti. C'è una cosa però che mi rattrista un po' di tutto questo. Non so voi, ma io passo la maggior parte del mio tempo a sperare che il tempo stesso passi il più velocemente possibile. Aspetti il treno al freddo e speri che arrivi in fretta. Sei a lezione o al lavoro e speri che le ore corrano veloci. Sei in palestra a faticare e non vedi l'ora di finire. Tutto questo è logico e umano. La noia e la fatica sono fastidiose da sopportare e non aspettiamo altro che poterci prendere una pausa e dedicarci ad attività più divertenti e piacevoli. Riflettendo un istante però questo fatto personalmente mi sconvolge! E mi odio un po', tutte le volte che spero che ore, giorni o interi mesi si sbrighino ad andarsene. Fosse per me, pianificherei già le mie vacanze estive, quando gli esami saranno finalmente finiti e ci sarà spazio per il mare e per il sole! Non è assurdo tutto questo? Con il poco tempo che abbiamo da passare qui, tutti insieme, sul nostro infinitesimale ritaglio di universo.. e noi vogliamo che tutto scorra veloce. Non amo molto la retorica del "godersi l'attimo". Godersi l'attimo è cosa buona e giusta, ma credo che sia più facile da dire che da mettere in pratica; infatti sono io la prima che ci rido sopra quando, a metà pomeriggio, vorrei essere da tutt'altra parte ma non in Università o dal dentista e mi riesce davvero difficile impormi di godermi quel momento di noia e/o tortura. Se ci pensate, non è facile seguire questa filosofia di vita; eppure non si può neanche star sempre ad inseguire le cose che ci piacciono e voler vedere svanire tutto il resto! Altrimenti poi va a finire davvero che il tempo passi così in fretta come ci auguravamo.. e magari rimarremo un po' con l'amaro in bocca, mi sa.

Hello World!


Hello World!

Welcome to my blog.
As you can see, it was born yesterday and my first posts were all in Italian. Anyway, I'd like to post in English sometimes, so that I can reach foreign people too. I love foreign languages, travelling abroad, meeting new people and cultures.
I think that the main topics of this blog will be books, travels, studies, food, music, news, crafts -why not- and daily life. Actually, this blog is going to be a sort of personal diary where to note my thoughts, feelings or experiences, and I'd like to share them with you (well, I guess this is the reason why the most part of blogs are created...!!).
So, feel free to leave a comment about this or my future posts.
If I notice that I have some foreign visitors or followers, then I'll be happy to translate in English all my future posts (which is also a great exercise for me!).

Let me hear of you!!!

A Moment of Violence, please.

Okay, non amo i fatti di cronaca nera, né tanto meno trastrullarmi nei loro dettagli più crudi e raccapriccianti che invece piacciono tanto a giornalisti e telespettatori.
Nonostante tutto non posso rimanere indifferente davanti a tanti fenomeni di violenza bruta, incontrollata, rapida e sovradosata.
Voglio dire... ma sono tutti impazziti? Dobbiamo cominciare a preoccuparci per la nostra incolumità per strada, in stazione, in casa? Ogni tanto, senza volerlo finisco per calarmi nelle situazioni che ci vengono raccontate. E in tutta onestà mi chiedo "riuscirei a reagire? saprei difendermi?"; la risposta, nella stragrande maggioranza dei casi è No.
Quindi è chiaro che un po' di timore mi assale. Nonostante tutto però, odio aver paura. Odio dovermi guardare attorno, controllare tutto e tutti, preoccuparsi se un luogo è male illuminato, con poche persone o se vedi delle facce che ti ispirano poca fiducia.
Perché devo aver paura che qualcuno voglia attentare alla mia incolumità? Non fraintendetemi, non soffro di manie di persecuzione e non passo la giornata a guardarmi le spalle. Però devo ammettere che ogni tanto provo disagio in alcune situazioni perché non mi sento del tutto al sicuro.

Io NON VOGLIO dover avere paura degli altri. Certo non sto inneggiando a un ingenuo candore della serie "Cappuccetto Rosso che raccoglie i fiorellini nel prato mentre scende la sera in un bosco dove vivono i lupi". Per carità. Mi è sempre stato insegnato a stare all'erta e riconoscere le situazioni potenzialmente pericolose, a non fidarsi troppo della gente e a pensare con la propria testa, e tutto ciò è sacrosanto.
D'altra parte però, vorrei avere un po' più di fiducia negli sconosciuti, senza dovermi fare tanti scrupoli ogni volta. E d'altra parte vorrei anche avere il diritto e il coraggio di poter dire la mia se qualcosa non mi sta bene o se mi sembra di aver subito un torto.. tutto questo uscendo sana e salva dalla discussione. Io NON VOGLIO dovermi chiudere la bocca se davanti mi trovo qualcuno più grosso di me perché non so come questo reagirà. Vi sembra normale?
Ma perché la gente sempre più spesso dà di matto all'improvviso, a freddo e con motivi il più delle volte futili?
Già, non esistono più le mezze stagioni. Non ci sono quelle tappe intermedie quali i pensieri, le parole, le domande, le discussioni, magari gli insulti che ogni tanto fanno bene. Si passa subito ai fatti... e che fatti! Le persone vanno in tilt. Overflowing di dati, e via. Si ricorre alla violenza. Le persone sembrano diventate incapaci di dosare le loro energie, le loro emozioni, le loro reazioni.
Perché? Sarà davvero per quei luoghi comuni? La violenza in TV, i film, i videogiochi, lo stress.. boh.. ci credo e non ci credo.
Io so solo che non faccio male a nessuno. Un po' mi spiace addirittura ammazzare le cimici, anche se mi fanno parecchio schifo. Però in cambio vorrei anche poter vivere serenamente senza aver timore che qualcuno mi faccia del male perché ha le balle in giostra.

giovedì 28 ottobre 2010

Just for curiosity (le 5 W)

Vi ricordate quei noiosissimi compiti da scuola elementare?
"Bambini, voi sarete i giornalisti; inventate un fatto di cronaca e scrivete un articolo che lo descriva. Ricordatevi di fare bene attenzione a rispettare la regola delle 5 W".
Maledette le 5 W, ve le ricordate? Che poi te ne mancava sempre una.. un po' come coi 7 nani.. io mi dimentico sempre del povero Dotto.
Who, where, when, why e how (se vi azzardate a sottolineare che "how" inizia con l'h vi spiezzo!).
E tutti giù a lavorare di non molta fantasia, in realtà.. e ad immaginare già da piccoli tristi storie famigliari con tanto di particolari truci.

Intanto, a distanza di anni, -chi l'avrebbe mai detto!- quelle 5 W mi tornano alla mente, e finalmente capisco la loro utilità. Io mi pongo delle domande.

Ciò che terribilmente manca a questo mondo è una bella iniezione di curiosità, non credete? Lo so... qualcuno avrà da obiettare che mancano i soldi, il cibo nei Paesi poveri e bla bla.
Va bene. Non ho certo intenzione di imbarcarmi ora in discorsi più grandi delle nostre piccole menti umane.
Voglio parlare della curiosità. Ponetevi questa domanda: voi vi ponete delle domande?
Non vi chiedete il perché degli eventi, dell'evolversi delle cose, di come queste funzionano, di come sono nate, sono state costruite, del perché e del percome, di quando finiranno, di come le cose cambieranno?
La fisica non è il mio forte, non lo è mai stato; ma nonostante tutto rimango affascinata quando trovo spiegazione a certi fenomeni della Terra.
Neanche la politica mi entusiasma, ma non è interessante soffermarsi e osservare come la storia si ripeta ciclicamente? Il perché di certe scelte dei popoli e dei loro leader?
Osservate: come cambiano i paesaggi e le persone attorno a noi? e cosa succede a noi stessi?

Dunque grazie a chi mi ha insegnato quelle cinque, stupide parole, perché è grazie a loro che ho cominciato a interrogare il mondo.
Non diventerò una giornalista, ma se non altro tenterò di non farmi scivolare addosso le cose rimanendo impassibile. Siate curiosi!

Perché?!

Se & Quando?

Espressione affascinante. Nulla è certo, nulla è scontato. Domanda retorica un po' scaramantica, forse. Nel dubbio che qualcosa accadrà o meno, rimaniamo vaghi. Forse sì o forse no. E se sì, sarà solo il tempo a decidere. Noi cosa ci auguriamo? Dipende. Se e quando finirà il mondo? Spero non nel 2012. Non sono un'emo depressa; sono giovane e ho tanta vita e voglia di fare davanti a me.
Perché questo blog? Non lo so. E' stata un'idea giunta stasera all'improvviso. Apro un blog e sperimento le potenzialità della rete. Collegare persone sconosciute e lontane.

C'è qualcuno dall'altra parte del monitor?