"Bambini, voi sarete i giornalisti; inventate un fatto di cronaca e scrivete un articolo che lo descriva. Ricordatevi di fare bene attenzione a rispettare la regola delle 5 W".
Maledette le 5 W, ve le ricordate? Che poi te ne mancava sempre una.. un po' come coi 7 nani.. io mi dimentico sempre del povero Dotto.
Who, where, when, why e how (se vi azzardate a sottolineare che "how" inizia con l'h vi spiezzo!).
E tutti giù a lavorare di non molta fantasia, in realtà.. e ad immaginare già da piccoli tristi storie famigliari con tanto di particolari truci.
Intanto, a distanza di anni, -chi l'avrebbe mai detto!- quelle 5 W mi tornano alla mente, e finalmente capisco la loro utilità. Io mi pongo delle domande.
Ciò che terribilmente manca a questo mondo è una bella iniezione di curiosità, non credete? Lo so... qualcuno avrà da obiettare che mancano i soldi, il cibo nei Paesi poveri e bla bla.
Va bene. Non ho certo intenzione di imbarcarmi ora in discorsi più grandi delle nostre piccole menti umane.
Voglio parlare della curiosità. Ponetevi questa domanda: voi vi ponete delle domande?
Non vi chiedete il perché degli eventi, dell'evolversi delle cose, di come queste funzionano, di come sono nate, sono state costruite, del perché e del percome, di quando finiranno, di come le cose cambieranno?
La fisica non è il mio forte, non lo è mai stato; ma nonostante tutto rimango affascinata quando trovo spiegazione a certi fenomeni della Terra.
Neanche la politica mi entusiasma, ma non è interessante soffermarsi e osservare come la storia si ripeta ciclicamente? Il perché di certe scelte dei popoli e dei loro leader?
Osservate: come cambiano i paesaggi e le persone attorno a noi? e cosa succede a noi stessi?
Dunque grazie a chi mi ha insegnato quelle cinque, stupide parole, perché è grazie a loro che ho cominciato a interrogare il mondo.
Non diventerò una giornalista, ma se non altro tenterò di non farmi scivolare addosso le cose rimanendo impassibile. Siate curiosi!
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